Nell’ultima edizione di ELLE Canada è presente un’interessante intervista a Rihanna. L’abbiamo tradotta in italiano e potete leggerla in questo post.
Grazie a Stella, Benedetta, Nicolas e Melania per l’aiuto con la traduzione.
La spiaggia delle Barbados è illuminata come un Monet. Il sole si sta nascondendo dietro Rihanna, mentre lei scuote la sabbia dai suoi sandali ricchi di perle e si concentra sui passi come una ragazzina. Ridendo, Rihanna batte le mani e prova a stare al passo con gli altri membri del gruppo dance4life, un programma che fa conoscere i problemi dell’HIV e dell’AIDS ai bambini del luogo attraverso il ballo. Probabilmente lei sta passando un momento importante o forse sta solo provando a spingere i ragazzi, la cui voce è tremante dai nervi, ad essere più sereni.
La venticinquenne dalla reputazione di Internet-crushing ha sorpreso questi ragazzini (che ho temuto avessero un black out quando il loro idolo stava arrivando a salutarli) tanto per il suo lavoro quanto per aver fatto da portavoce di Viva Glam di M.A.C. per il 2014. L’iniziativa annuale, che iniziò vent’anni fa con un’audace campagna in collaborazione con RuPaul, punta alla raccolta di 41 milioni di dollari per la ricerca sull’AIDS nel corso di quest’anno attraverso la donazione in beneficenza del 100% del ricavato della vendita del rossetto con la sua firma.
Rihanna si sente a casa qui sulla spiaggia, anche con i turisti che circolano e allungano i loro telefonini come armi. Dopo ancora, lei è a casa. E’ il compleanno di suo nonno questa settimana, e lei è riuscita a fargli fare una fermata mattutina da Cheffette, la famosa catena bajan di fast food, per un arrosto piccante. Il sole è tramontato quando noi ci sediamo al piano di sopra al balcone di una suite del resort di lusso Sandy Lane nella costa occidentale dell’isola, ma Robyn Rihanna Fenty è ancora accesa.
“Non sapevo che oggi avrei dovuto imparare un ballo,” dice, ridendo. “Sono seria! Pensavo che fossi solo venuta a guardare. Non avrei mai voluto rovinare questa gonna o questa giacca nera!” Accarezza la sua gonna dritta e il suo top oversize Lanvin, facendo tintinnare i suoi braccialetti di oro e perle. “Ma è stato divertente,” aggiunge. “E’ stata più dura di quanto pensassi.”
Nonostante il fatto che Rihanna abbia venduto più di 30 milioni di album da quando Jay-Z la segnalò alla Daf Jam nel 2005, sembra che lei abbia avuto i suoi momenti difficili. Ha avuto una vera e propria relazione turbolenta col cantante Chris Brown, e oggi i paparazzi la seguono costantemente, provando a rubare uno scatto dei suoi camaleontici capelli, neri e rasati a un lato, o dei suoi avventurosi outfit.
“Sei una “outsider”‘?”,le chiedo. Inclina la testa:”Mmmh,che pensi??” Sinceramente non lo so. L’ho vista atteggiarsi sul palco come una pantera alla tappa a Toronto del suo privato (e selvaggio) “777 Tour” nel Novembre 2012,ed ora mi trovo faccia a faccia con questa tenera ragazza. Sembra che nemmeno lei conosca la risposta a questa domanda. “Penso di essere diventata la persona che sono solo dopo aver realizzato che non troverò mai qualcun altro al mondo che la pensi esattamente come me e che voglia vivere nel modo in cui voglio io” mi spiega. Ha adottato questo tipo di obiettività solo quattro anni fa,dice. (Nello stesso periodo in cui la sua relazione con Chris Brown è andata a pezzi per la prima volta.). “Arrivi ad un punto in cui vuoi davvero vivere”,continua:”Non vuoi solo esistere,vuoi divertirti,vuoi essere libera e sapere di averlo fatto nel modo in cui desideravi. In questo modo fra dieci anni potrai guardare indietro ai ricordi e alle cose che ti hanno resa felice,ecco cosa conta.”
Rihanna si trasferì a New York quando aveva 16 anni,cercando di firmare un contratto con un’etichetta discografica; come dicono i giornali, ha appena comprato un’enorme casa accanto all’Hotel dove siamo ora, confinante con una delle residenze di Simon Cowell. E’ sempre impegnata a far coincidere le sue origini con la sua nuova esagerata vita. A prova di questo, il suo manager, Jay Brown, è qui fuori a fare silenziose chiamate telefoniche riguardanti un video prossimo alla realizzazione mentre sua madre, Monica, è seduta nell’altra stanza.
“Quello che mi fa davvero paura è perdere il controllo della situazione”, spiega. Sto per interrogarla riguardo la sua reputazione di ritardataria agli show e party girl, quando lei sembra anticiparmi:” ecco perché non posso ubriacarmi troppo, non posso fare nulla che prenda il sopravvento su di me”, dice. “Questo è quello che voglio per le giovani donne : essere in controllo di se stesse e della propria vita . E ‘così facile per le persone essere…” rallenta per trovare le giuste parole “non voglio dire sottomesse,ma deboli di mente… Voglio incoraggiarle, soprattutto quando si tratta di proteggere se stesse”. Tiene le mani in grembo,seria,per un attimo. Il sesso è ciò di cui vuole parlare,non pettegolezzi vari o di tutti i likes che riceve su Instagram. “L’epidemia dell’AIDS miete milioni di vittime da anni .”,spiega.”Circa la metà delle nuove infezioni sono state contratte da persone di 24 anni o più giovani,e la maggior parte di queste, sono donne”. Rihanna spera di sfruttare il personaggio sexy che ha costruito anche grazie a strofe come: “Boy! Can you get it up? ” per rimuovere i taboo riguardo il sesso e per incoraggiare le ragazze a proteggersi.
E’ evidente che l’indice di infezioni da AIDS dei Paesi caraibici, il secondo più alto dopo i Paesi dell’Africa sub-sahariana, la rattrista. Ha appena donato 1.75 milioni di dollari a un ospedale delle Barbados ed è diventata una sorta di monarca sulla piccola isola di Barbados – un ruolo che, storicamente, deriva da un mix di venerazione e rabbia. Mentre lasciavo l’aeroporto e mi recavo in città, l’autista, come se fosse una specie di ricercatore di dive, mi disse che Rihanna era al club di suo fratello. Quando ero seduta sulla spiaggia quella mattina, un organizzatore di gite in snorkeling cominciò la sua attività con “Quindi ti piace RiRi?”, prima di alzare gli occhi al cielo. Così come “aloha” per gli hawaiani, il nome di Rihanna sembra significare tutto in questo posto. “Sebbene ogni tanto possono sembrare un po’ aggressivi o un po’ arrabbiati in seguito a certe decisioni che prendo, io so che la gente di Barbados è fatta così. Lo capisco – sono una di loro, quindi non mi importa; io li amo” dice sorridendo. “E anche loro mi amano, anche se non lo dicono”.
Tuttavia, lei sta provando a non ascoltare le opinion che gli altri hanno della sua vita. “Non ho mai voluto perdermi”, dice tranquillamente. “E’ davvero facile lasciarsi spingere in tante diverse direzioni, e io non vorrei mai essere spinta così a fondo da non riuscire ad uscirne. Nella vita ci sono cose che capitano e che tu non puoi controllare, ma io voglio controllarle il più possibile.” Mi chiedo come faccia a mantenere qualsiasi tipo di controllo su una vita che è sia più pianificata che più frenetica che la Grande stazione Centrale. Parla tranquillamente dei suoi passatempo, come dipingere e cucinare, senza tener conto che praticamente non ha mai tempo da dedicarvi, spiegando che quei passatempo sono ancora “divertenti”. E lo dice sorridendo. Forse un promemoria che, nonostante la sempre più stretta etichetta di fama galattica, lei è ancora giovane e bella e si sta godendo gli anni della sua vita. Ma sarà felice?
“Sì!” grida, e un sorriso malizioso appare sul suo viso. “Non posso lamentarmi! Se mi lamentassi, Dio mi prenderebbe a sberle in faccia proprio adesso.”