Chest to chest, nose to nose, palm to palm, we were always just that close… Sono le parole dell’hit California King Beddi Rihanna che nel video si strugge d’amore per un uomo che sembra uscito da una calendario maschile (Nathan, modello prescelto da una selezione di candidati su Internet). Il singolo è la colonna sonora dello spot che Nivea si è regalata per celebrare un compleanno significativo: la “über-crema” blu compie cento anni.

Le immagini che vediamo in questi giorni in tv sono meno sexy, ma più rassicuranti e familiari e sottolineano la vicinanza tra persone di diverse età, sesso ed etnia. La canzone ha una caratteristica: è una ballata romantica che ti entra in testa sin dalla prima volta che l’ascolti. L’incontro con la ventitreenne popstar delle Barbados inizia con un mini-concerto. Capelli rossi raccolti in una treccia, un po’ meno incendiari rispetto alla foto di copertina dell’ultimo cd Loud, fasciata in abito di pizzo candido di Dolce & Gabbana, ha una voce calda e vellutata.

Cinque dischi, milioni di copie vendute, quattro Grammy Award, Rihanna pur rivelando un carattere da sex symbol forte e indipendente, qui mostra il suo lato più dolce e delicato. Un’infanzia segnata profondamente dalla dipendenza da cocaina del padre e dal divorzio dei genitori, ha dichiarato che «molti hanno di me una percezione errataevedono soltanto il mio lato aggressivo, il mio stare sulla difensiva. Ma ogni donna è vulnerabile e anch’io lo sono». Non parla dell’evento che l’ha resa tristemente famosa (indimenticabili le foto che la ritraggono picchiata da Chris Brown, suo fidanzato nel 2009, alla vigilia dei Grammy). Afferma però, senza esitazione, di credere all’amore, al “cento per cento”.

Quando hai scoperto di avere una voce?
Non ricordo l’età esatta, ero molto piccola. Ma dal primo momento in cui la musica è entrata nella mia vita, ho cominciato ad amarla. Adoravo Mariah Carey, Celine Dion, Whitney Houston. Amavo le dive, quelle dalla voce fantastica, guardavo i loro video e desideravo essere come loro, sono state una grande ispirazione.

È meglio avere determinazione o talento?
Il massimo è avere entrambi, naturalmente. Si può avere talento e non sapere cosa farne. In questo caso è sicuramente meglio essere determinati, avere la spinta, l’impulso a dare il meglio di noi stessi. Ed essere preparati a tutto. La determinazione è importante nella formazione del carattere, serve a indirizzare le proprie capacità. È la chiave di tutto.

Sempre davanti a un pubblico. Hai qualche paura?
Non voglio essere plasmata dall’ambiente che mi circonda, essere un contenitore da riempire. Voglio ricordarmi chi sono, essere sempre me stessa, essere presente. E mi piace circondarmi di persone forti, che mi aiutino a tenere i piedi per terra.

Come ci si prepara prima di un concerto?
Mi pettino, mi trucco, ascolto musica, bevo una tazza di tè, mi concedo un paio d’ore per me… È un momento raccolto, tranquillo, direi terapeutico, prima di affrontare il pubblico con la band. Lì allora ci divertiamo, è un party sul palco.

Ti senti un’icona pop?
Non ci ho mai pensato. È molto lusinghiero, ma non voglio esserne influenzata. Ho fame di novità, voglio crescere, saliree non cadere dalla scala. Ogni volta che raggiungo un obiettivo mi dico: “Okay, qual è il prossimo?”. Cerco sempre di mettermi alla prova con nuove sfide. Non mi piace godere l’attimo. È successo tutto così in fretta.

Un’immagine in continua evoluzione: sfida o libertà d’espressione?
Entrambe. Mi piace affrontare i rischi e mettermi alla prova. È molto liberatorio. Se fosse qualcosa che danneggia o ferisce la mia famiglia o gli amici non lo farei, ma se è soltanto una questione di colorarmi i capelli di rosso, che cosa può succedermi? Così mi dico: perché no?

Che rituali di bellezza ti ha passato la mamma?
Da piccola mi obbligava al rito della purga. Odiavo quegli intrugli amarissimi che mi costringevano a passare la giornata in bagno! Ma poi l’ho ringraziata: erano molto detossinanti e fantastici per la pelle. Oggi bevo molta acqua.

Il tuo debutto cinematografico è l’action movie Battleship di Peter Berg, che uscirà nel 2012. Come ti sei preparata per questo ruolo?
Interpreto una specialista in armi da fuoco. Mi sono allenata tantissimo, per essere in forma e forte ho dovuto fare molto training. È un film molto “fisico”. Non mi sono fatta male, nonostante le mille acrobazie.

Come hai fatto avere il record di fan su Twitter?
Il gruppo online Rihanna Navy è un movimento, un’armata di entusiasti. La mia collaborazione con Britney (Spears, tra l’altro protagonista con la cantante di un bacio saffico che ha fatto scandalo, ndr) per il remix di S&M è nata proprio dopo aver chiesto il parere dei miei fan via Twitter. Adoro avere un contatto personale con il mio pubblico. Non è un rapporto mediato da altri, me ne occupo personalmente e loro lo sanno, sentono che è la verità. La loro opinione per me conta molto, ne faccio tesoro. Devo ai miei fan ogni singolo istante del mio successo. Comprano i biglietti dei concerti, i dischi, mi scrivono e voglio restituire questo affetto. Sei sempre in viaggio.

Quando non lavori cosa fai?
Cose semplici, come tutti: guardo la tv, faccio shopping, la spesa. Adoro cucinare e mangiare, specialmente cibi speziati, forse un’eredità delle mie origini caraibiche. Sono creativa, mi piace mescolare ingredienti diversi.

In Europa Nivea è un lovemark, come la Nutella o la Coca-Cola. Che cosa rappresenta per te?
Mi accompagna fin l’infanzia. Mia nonna è una fan della blue tin (scatola di latta blu) e il fatto che una mia canzone faccia parte dello spot la rende orgogliosa. La gente ama avere una “coperta di Linus” che dia sicurezza. Una bella pelle aumenta la propria autostima e fa sentirebene, ecco perché è così importante. È una base da cui partire, io non ne cambierei mai la formula! La canzone scelta, California King Bed, ha un’atmosfera calda e rilassata e i testi sono in sintonia completa con il messaggio di Nivea. Quando il loro team l’ha ascoltata la prima volta, ha detto: «È lei!». Poi è stato realizzato il video, che trasmette la sensazione dell’abbraccio, del tatto, un senso per me fondamentale.

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